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Villa Prinetti Castello Gherini Villa Annunciata Villa Paradiso

Il complesso della villa Prinetti Castelletti, si articola su più edifici intorno a due corti. Il nucleo più antico risale probabilmente al periodo seicentescopropriamente ottocentesca. , dove, col tempo ha subito diverse modifiche architettoniche più o meno importanti e in stretta relazione con lo splendido e vasto parco di 20 ettari, sorto nella quarta decade dell'800. la villa sorge sul lato est del paese di Monte, nome antico dell'attuale Montesiro, fu fatta costruire sul volere della contessa Maria Crivelli Mesmer, verso il 1760, ove dimorò con suo marito Prospero Mesmer per un lungo periodo.

Prospero Mesmer fu sindaco del paese di Monte nell'anno 1808. Nel 1820 la villa passa di proprietà alla famiglia Besana, dove Teresa Besana figlia di Francesco, prende come marito Lorenzo Prinetti. La trasformazione dello stile originario avvenne dopo il 1900, per mano del nipote Carlo, che, insieme all'architetto Marchese Citterio, noto nell'ambiente per le sue doti di creatività, suo è l'attico con cartiglio e due volte barocche che ornano il corpo centrale di un piano. Visibile anche sulle cornici delle finestre che si differenziano in tre tipi diversi e le tre aperture allargate e collegate al giardino con alcuni gradini.

All'interno il Citterio riprese alcuni soffitti settecenteschi a passasotto come quello del salone d'ingresso, mentre ridecorò, voltandoli, con stucchi dorati, molti soffitti oltreché porte e pareti delle altre sale che tra l'altro ristrutturò con l'apertura di nicchie e vetrine trasparenti, arcate e finestroni panoramici. Un'intepretazione forse esagerata, ma in linea con le tendenze dell'epoca.
Sempre sua la serra con grandi vetrate per l'immissione della luce che dava da un lato un accesso diretto nel salone e dall'altro sul giardino, una innovazione Un'ulteriore sistemazione alla casa venne svolta dall'architetto Richard nel 1933, con l'apertura di un portico sul lato ovest in fondo alla corte rustica, per creare una prospettiva verde alla sala da pranzo sistemata dal Citterio dietro al corpo della villa, dove un tempo sorgeva una piccola cappella di famiglia.

Venne allargata allora la terrazza davanti alla casa, inglobando la pubblica strada che attraversa la proprietà, fino alla scala a tenaglia realizzata dal Citterio, e creato, oltre al grande pratone che si chiude prospetticamente ad emiciclo, un viale di cipressi e le due portinerie a sud, che formano l'ingresso monumentale sull'attuale Alcide de Gasperi.